TROPPO CALDO, COLTURE IN ANTICIPO DI 15-20 GIORNI. PARLA (AGRINTESA): POSSIBILI RIPERCUSSIONI SULLE CAMPAGNE COMMERCIALI

Il 2014 è iniziato nel peggior del modo per gli agricoltori italiani. Dopo un gennaio particolarmente piovoso, febbraio si sta contraddistinguendo per le temperature miti, ben al di sopra delle medie stagionali (cfr. Italiafruit del 18 febbraio 2014).La preoccupazione principale riguarda il precoce risveglio vegetativo delle colture frutticole, che le potrebbe rendere particolarmente vulnerabili in caso di ritorni primaverili di freddo.Per comprendere cosa stia effettivamente avvenendo nei frutteti italiani, la redazione di ItaliaFruit ha contattato Ugo Palara, responsabile tecnico della Coop. Agrintesa di Faenza. "Sicuramente è una situazione anomala; le piante da frutto mostrano una fase fenologica anticipata di 15-20 giorni rispetto alla norma; ad esempio, nelle colline romagnole stanno schiudendo i primi fiori di albicocco, quando normalmente dovremmo attendere l´inizio di marzo. Questa situazione desta perplessità, e in alcuni casi preoccupazione, in quanto fra marzo ed aprile, ci si possono aspettare gelate tardive che potrebbero causare danni ingenti alle produzioni. Non solo: stiamo assistendo a perduranti fenomeni di allagamento dei terreni che potrebbero generare problemi alla fisiologia delle piante e che, comunque, stanno rendendo difficoltoso e ritardato l´accesso agli impianti per le normali operazioni colturali"."Inoltre - aggiunge Palara - in alcune zone del Paese, in particolare il Sud Italia, probabilmente non tutte le specie frutticole hanno soddisfatto il fabbisogno in freddo, e questo potrà causare possibili anomalie durante le fasi di allegagione ed accrescimento del frutto".

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